Delegazione Vives presente al convegno europeo REVES

convegnoreves_4628Si è svolta nella cornice di Darfo Boario Terme l’assemblea annuale della rete europea REVES. Dal 12 al 15 giugno i membri della rete hanno potuto confrontarsi sulle sfide sostenibili della coesione sociale. I territori, gli attori ed i loro partenariati sono pronti a reagire e ad accettare la sfida del tessuto sociale, del benessere diffuso e della qualità della vita? I valori dell’economia sociale e solidale hanno un ruolo da giocare? E soprattutto, l’Europa, con le recenti iniziative in materia d’impresa sociale ed economia sociale, ha attivato vere misure per rispondere ai bisogni dei cittadini e delle comunità locali?Queste le questioni calde affrontate dai diversi relatori intervenuti.
Dal 1996 REVES rappresenta, difende e promuove i valori comuni dei suoi membri nei confronti delle istituzioni internazionali ed europee. È la sola Rete Europea che riunisce autorità locali ed attori dell’economia sociale allo scopo di creare partenariati stabili e politiche condivise per lo sviluppo locale
sostenibile e per l’inclusione sociale.

Il leitmotiv di quest’anno è stato il follow-up dell’imprenditoria sociale e il coinvolgimento delle autorità e politiche nella promozione dell’economia sociale.

Relatori della prima sessione (L’economia sociale di fronte alle evoluzioni del quadro generale) come Henrik Mørch (Commissione Europea) e Giuseppe Guerini (Presidente Federsolidarietà e membro di European Economic and Social Committee) hanno posto il focus sulla recente direttiva appalti, rilevando che le nuove regole concedono importanti aperture per l’economia sociale. Tra le criticità richiamate da Mørch emerge il dubbio se le autorità locali rispettino o meno le nuove regole europee e di conseguenza è necessario lavorare ancora su indicatori precisi e fondi strutturali seguendo un approccio bottom-up. Di sicuro l’impresa sociale verrà messa tra le priorità dell’agenda nella Presidenza Italiana. Anche Guerini ha ricordato che negli ultimi anni ci sono state grandi trasformazioni per l’impresa sociale: Felice Scalvini ha inaugurato questo pensiero in Italia anche se in Europa il dibattito piuttosto recente. Guerini ha sottolineato che dopo 20 anni di turbocapitalismo e la prevalenza quindi del principio di concorrenza selvaggia in Europa ora si assiste all’inserimento di elementi correttivi che hanno portato alla riscrittura della Direttiva Appalti.

Juan Antonio Pedreno (CEPES, Spagna) ha poi illustrato la recente legge spagnola sull’economia sociale (2011), che regolamenta l’economia sociale, con un accenno polemico alla confusione terminologica tra cooperative sociali, aziende sociali ed imprese sociali. Elisabeth Abrahamsson (Vagen-ut!, Svezia), ricordando l’importanza degli accordi tra organizzazioni dell’economia sociale e le pubbliche amministrazioni nei progetti sociali, ha richiamato il successo del modello francese che ha permesso un incremento nell’occupazione del 25%.

Nella seconda sessione (I territori ed i nuovi modelli di sviluppo e di benessere locale) Marie Anne Paraskevas ha portato il punto di vista della Commissione Europea, richiamando la trasparenza e il rispetto dei principi di base nei rapporti di partenariato.

L’intervento di Felice Scalvini (Assessore del Comune di Brescia) ha affrontato il tema della metodologia di lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni, spesso schiacciate dalla burocrazia. A livello europeo non c’è la percezione al momento di grandi visioni strategiche, essendoci politiche sempre a breve termine. Per questo sono urgenti degli interventi in due direzioni fondamentali: valorizzare gli interlocutori costruendo indirizzi e prospettive e combattere la burocrazia dell’apparato pubblico. Il primo problema può essere affrontato costruendo alleanze tra cooperative: questo è indice di biodiversità. Il mondo del sociale è sttao sollecitato per venti anni a competere, non a collaborare. Sono state dimenticate le metodologie per collaborare con la PA, quando oggi è più che mai necessario costruire collaborazioni tra pubblico e privato sociale.

Il secondo tema, la burocrazia nella PA, è assai complesso perché implica la volontà di creare nuovi assetti tra uffici diversi. Il cambio di registro a livello europeo con la nuova direttiva appalti è palese, ma resta il segno della complicazione per gli enti pubblici. Sarà quindi necessario lavorare molto sugli approfondimenti della normativa per aiutare le amministrazioni che vogliono cambiare.

Henk Kool ha portato il punto di vista del Comitato delle Regioni, evidenziando come oggi le città siano in difficoltà con problemi sociali crescenti e tagli di budget rilevanti allo stesso tempo. Le nostre città moderne hanno due funzioni principali agli occhi del Comitato: agiscono come motore per l’integrazione sociale ed offrono mezzi di emancipazione per i loro abitanti.

Jens Nilsson (membro di REVES e Parlamentare europeo) ha ricordato le recenti elezioni al parlamento Europeo e le sfide che si prospettano (es: l’aumento di potere dei partiti estremisti). L’obiettivo è ora creare un’Europa di cittadini e solidarietà – qui la partnership tra autorità locali/regionali e l’economia sociale ha un ruolo centrale. Nilsson ha ribadito la sua ferma intenzione di ristabilire all’interno del Parlamento Europeo l’intergruppo per l’Economia sociale invitando i membri di REVES ad entrare in contatto coi parlamentari della loro regione per chiedere loro supporto per raggiungere questo obiettivo.

                                                                         

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